INTRODUZIONE

100 anni. Un compleanno certamente da ricordare, ma parlare di “tubi a vuoto” nel 2004 potrebbe apparire anacronistico, una cosa con poca attinenza con la realtà che ci circonda e inserita in quel filone oggi di moda chiamato pomposamente “vintage”. In realtà il tubo termoelettronico, che da ora in poi chiameremo semplicemente valvola, è stato l’unico strumento a disposizione degli sperimentatori fino alla fine degli anni 50.
Più di mezzo secolo di sviluppo e ricerca in campo elettronico è stato caratterizzato da questi curiosi oggetti fatti di vetro o ceramica, ingombranti, avidi di energia, dispensatori di calore e capaci di accendere la fantasia di romanzieri e cineasti di fantascienza che, alimentando l'immaginario collettivo, hanno trasformato la valvola in oggetto mitico e misterioso. Raccontare la valvola oggi significa invece ripercorrere la storia degli oggetti che ci circondano. Senza la valvola il mondo delle telecomunicazioni, il computer, la stessa pagina web che state leggendo in questo momento, non potrebbero esistere.
Infatti solo l’osservazione dei fenomeni elettrici resa possibile dalle applicazioni della valvola, ha portato la scienza a superare in parte la tecnologia dei tubi a vuoto rinnegandola a favore di un dispositivo più pratico: il transistor.
Questa nuova rivoluzione tecnologica avveniva a cavallo degli anni cinquanta e, mentre il transistor acquisiva sempre più affidabilità e quote di mercato, la valvola cercava di competere riducendo le sue dimensioni, aumentando le sue prestazioni e specializzandosi in quei campi dove il transistor avrebbe avuto vita difficile.
In questo modo, scomparsa dai circuiti in cui aveva vissuto per cinquant’anni, la radio prima e la televisione poi, il fragile tubo a vuoto è riapparso prepotentemente nelle cucine degli anni 80, nascosto all’interno dei forni a microonde, e ha riconquistato un posto di prestigio nel mondo della riproduzione sonora, sopravvivendo nei “combo” dei chitarristi più indiavolati del rock e riscaldando con il suo chiarore la fredda tecnologia digitale del compact disc.
Anche la più familiare e longeva delle valvole, ovvero il tubo catodico, ha iniziato ad essere sostituita solo ora, dopo decenni di onorata carriera, con l’attuale tecnologia dei cristalli liquidi.
Ma ancora oggi, per alcune applicazioni, la valvola, nella sua accezione più larga, rimane insostituibile; basti pensare al Ciclotrone, fantascientifico strumento per lo studio in campo nucleare e medico, inventato nel 1930 e costituito, di fatto, da un tubo a vuoto, oppure ai grandi apparati radar e radio, capaci di potenze inusitate a frequenze elevatissime e costruiti intorno a valvole dai nomi fantasiosi quali il Klystron o il Magnetron, e quest’ultima è proprio la stessa valvola che ritroveremmo smontando il piccolo e anonimo fornetto a microonde diventato ormai comune nelle nostre case.
Uno dei primi tetrodi a fascio per radiotrasmissioni della fine degli anni 30
Un triodo degli anni venti
Un doppio triodo militare sovietico degli anni 70
Il primo Ciclotrone del 1930
Un pentodo di potenza raffreddato ad aria per trasmettitori radio degli anni 60
Un moderno Magnetron per forno a microonde